Recensione! Cose che avrei preferito non dire, C. Ahern

Ci ho messo un secolo per finire questo libro ma ce l'ho fatta e finalmente posso parlarne con voi.

Cose che avrei preferito non dire, Cecilia Ahern
Trama: La vita di Lucy Silchester è perfetta: amore, carriera, soldi. Ok, fermi tutti, forse le cose non stanno esattamente così... Perché Lucy, quasi trent'anni e una istintiva avversione nei confronti della verità, ha fatto delle piccole, grandi bugie che ogni giorno inventa per se stessa e per gli altri uno scudo per proteggersi dalla realtà. Una realtà che, al momento, consiste in un lavoro più adatto a uno zombie che a un essere umano; un monolocale con la moquette così sporca da consentire di scriverci sopra senza rimorsi; un gatto ermafrodita e incontinente e un ex fidanzato perfetto che, piantandola, l'ha condannata al rimpianto e all'auto commiserazione. Fino al giorno in cui trova uno strano biglietto ad attenderla sulla soglia di casa. È l'invito a presentarsi a un colloquio esplorativo con un fantomatico quanto insistente personaggio che si fa chiamare Vita. Ad attenderla, in uno squallido ufficio che puzza di umido e di deodorante da quattro soldi, Lucy trova un uomo di mezza età malvestito e dall'aria stravolta. Che dimostra di conoscerla meglio di chiunque altro e si offre di aiutarla a essere finalmente se stessa. Chi è veramente quel tipo? Che cosa nasconde dietro i modi bruschi e l'irritante talento nel mettere a nudo ogni dubbio, debolezza, terrore che abbiano mai attraversato la mente di Lucy? Ma soprattutto, riuscirà Lucy, con o senza il suo aiuto, a ritrovare il coraggio di amare di nuovo?
Recensione: Ho scoperto questo libro facendo la stagista in biblioteca, ormai troppi anni fa (solo tre ma per me sono troppi, amavo tutto di quel posto) e ho già letto tre libri di questa autrice (Grazie dei ricordi, Scrivimi ancora che trovate qui e PS: I love you che trovate qui) quindi andavo abbastanza sul sicuro. E invece no! Questo libro è stato davvero noioso e non mi è piaciuto lo stile superficiale che ha usato in questo romanzo. Probabilmente era solo perchè scriveva in prima persona e la protagonista era odiosa per dieci. In ogni caso mi intrigava l'idea dell'incontra la propria vita ma io credevo fosse una metafora, non che fosse un essere umano, l'anima gemella della protagonista, che a sua volta aveva una vita reale! E la cosa mi ha confuso molto. Il libro in sè non mi è piaciuto per la storia: la protagonista ci mette pagine e pagine per scoprire cosa deve fare e perchè ha incontrato la sua vita mentre l'autrice continua a scrivere dettagli di alcuni episodi e a tralasciarne altri che per me erano importanti. Il messaggio in realtà era molto bello perchè, come dice nell'epilogo, narra dell'imparare a conoscersi e a volersi bene, senza diventare nè egoisti nè troppo altruisti ma la storia non mi ha proprio presa. Peccato.
Voto finale: 2/5

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