Recensione! Quel che resta di te, K. Gray

Salve a tutti!
E' la penultima settimana di maggio, una delle poche rimaste prima del mio compleanno ma soprattutto...della sessione estiva! Cinque esami mi attendono e io sto studiando come una pazza/delirando ma, nonostante questo, leggo ancora tantissimo e sono super-esaltata perchè tra due giorni inizio a fare la volontaria alla Festa del racconto (il post delle scorse settimane è il più letto del blog!).
comunque, torniamo a noi: oggi si parla di un libro per ragazzi. Siete pronti? Partiamo!

Quel che resta di te, Keith Gray

Anno: 2012
Editore: Piemme
Collana: Freeway
Trama:
 Dopo il funerale ipocrita e deprimente di Ross, Kenny, Sim e Blake sentono di dover fare qualcosa di speciale per il loro migliore amico. Rubano così l'urna contenente le sue ceneri e affrontano 261 miglia per portarlo in uno sperduto paesino della Scozia. Era il viaggio che Ross avrebbe voluto fare da sempre. Durante questo rocambolesco percorso, i tre ragazzi realizzeranno l'effetto che l'amico ha avuto sulle loro vite e quanto ancora conti per loro, ma dovranno anche confrontarsi con una sconvolgente verità che nessuno di loro aveva voluto vedere.
Recensione: Non so come ma sono finita a leggere un altro libro in cui si parla anche di suicidio. Proprio dopo Raccontami di un giorno perfetto (recensione qui).
Parto così, facendo un po' di spoiler, perchè in pratica questi ragazzi rubano l'urna con le ceneri del loro migliore amico morto in un incidente e cercano di arrivare a Ross, in Scozia, proprio in suo onore. Il problema è che mobilitano il mondo con la loro fuga che, a me, è sembrata un po' troppo esagerata nel senso che l'intera faccenda mi ha fatto pensare a qualcosa di improbabile. Cioè questi tre quattordicenni rubano l'urna davanti ai genitori del ragazzo e partono. Gliene accadono di ogni, eppure alla fine riescono a vivere la loro più grande avventura di sempre. E nessuno riesce a fermarli? Uhm, wow.E' un bel libro ma, per buona parte della lettura, ho creduto di non apprezzarla appieno. Le avventure non mi fanno impazzire troppo. Però ho apprezzato davvero tanto il concetto di amicizia come lo considera l'autore: l'idea di essere così amici da rischiare tutto per avverare un desiderio di qualcuno che hanno amato (ma anche fatto soffrire) e che non tornerà più.
Ovviamente si parla molto di morte,  ma anche di bullismo, dell'importanza dei sogni, dell'idea che spesso gli amici sembrano conoscersi gli uni gli altri più di quanto facciano i genitori e del fatto che questi ultimi dimentichino che i loro figli devono crescere e quindi imparare, e abbiano bisogno di affetto e attenzioni. Un'altro argomento di cui si dovrebbe parlare è il saper riconoscere i segni di chi ha tendenze suicide o almeno prestare più attenzione a chi ci sta accanto. Questo libro insegna, per a fare la differenza nella vita degli altri, anche se in questo caso era troppo tardi per il loro amico ma non per la loro, di vita.
Voto finale: 3/5

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