Recensione! Teorema Catherine, J. Green

Era da più di un anno che non leggevo un libro di Green ed eccoci qui con Teorema Catherine! Come pensate che sia andata? Se volete scoprirlo, vi basta solo proseguire nella lettura.

Teorema Catherine, John Green
Casa editrice: Rizzoli
Anno: 2014
Trama: Da quando ha l’età per essere attratto da una ragazza, Colin, ex bambino prodigio, forse genio matematico forse no, fissato con gli anagrammi, è uscito con diciannove Catherine. E tutte l’hanno piantato. Così decide di inventare un teorema che preveda l’esito di qualunque relazione amorosa. E gli eviti, se possibile, di farsi spezzare il cuore un’altra volta. Tutto questo nel corso di un’estate gloriosa, passata con l’amico Hassan a scoprire posti nuovi, persone bizzarre di tutte le età, ragazze speciali che hanno il gran pregio di non chiamarsi Catherine.
Recensione: Onestamente, credo che sarà una recensione piuttosto corta perchè ho ben in mente cosa ne penso di questo libro. Non mi è piaciuto. E' stato un altro fallimento da archiviare sotto l'etichetta "John Green". Il problema di questo autore è principalmente quello di creare personaggi originali ma odiosi. Ve la ricordate Hazel Grace di Colpa delle stelle? Anche io. Ve la ricordate Margo di Città di carta (recensione qui)? Anche io, ahimè. Questo libro non fa eccezione: Colin è un ragazzo molto intelligente, troppo fissato con gli anagrammi e le ragazze di nome Catherine. Il problema è che è odioso: è egocentrico, vuole essere qualcuno grazie alla sua intelligenza, vuole che Catherine XIX lo ami e che il suo migliore amico Hassan viva come vuole lui (perchè, piccolo spoiler, appena Hassan fa qualcosa di diverso, Colin se la prende). Non che Hassan sia un gran personaggio ma almeno sbatte sul muso di Colin la verità, ovvero alcune delle cose che ho detto poco fa.
La storia in sè è assurda già di suo: Colin si diploma, viene scaricato da Catherine (come la capisco, onestamente) e parte con Hassan per un giro in diversi stati. Arrivano a Gutshot e si fermano lì, un paesino immaginario sperduto del Tennessee dove iniziano a intervistare persone del posto per conto di una donna che li ospita, la cui figlia diventa loro amica. Ed è tutto molto assurdo. Non so a chi mai potrebbe venire in mente una storia del genere (io ora non volevo farvi spoiler quindi mi sono soffermata sulle linee generali) però evidentemente qualcuno esiste, dato che questo libro è stato pubblicato.
Il metodo narrativo è abbastanza particolare perchè Green ha incluso dei paragrafi sui fallimenti amorosi di Colin nel bel mezzo del capitolo quando sarebbe bastato introdurre i flashback per spiegare come si era arrivati lì, in modi più semplici e ordinati. Così ha creato solo molta confusione.
Ci sono decisamente troppi anagrammi (per carità, tanto di cappello a lui che li ha creati e ai traduttori che hanno dovuto lavorarci su ma dopo un po' basta) e troppi grafici (grazie all'amico dell'autore che è un professore di matematica che, probabilmente più per amicizia che per voglia, ha fatto tutto questo). L'idea del teorema di prevedibilità delle relazioni era anche carina ma non basta per tenere in piedi una storia.
Il finale non è un finale, nel senso che non ti dice davvero come finisce. Lascia tutto in sospeso.
Quindi, dopo questo secondo fallimento con Green, so che mi butterò su Cercando Alaska perchè è in lista dal 2014 ma di sicuro non sul romanzo recentemente uscito perchè quello significherebbe farmi male.
Voto finale: 1/5
E alla fine la recensione non è stata breve per niente ma dettagli!
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