Recensione! Ma le stelle quante sono, G. Carcasi

Questa non è una recensione, è più un "mi presento attraverso un libro" perché ho letto questo libro talmente tante volte che è ormai una parte di me.

Ma le stelle quante sono, Giulia Carcasi
Anno: 2005
Anno dell'edizione: 2008
Casa editrice: Feltrinelli
Collana: Super UE
Trama: C'è una generazione fatta di sms, gavettoni, crèpes alla nutella, professori frustrati; c'è la voglia di essere ascoltati e di giudicare la vita, gli adulti, l'ingiustizia. Ci sono Carlo e Alice: stessa classe e, a volte, stesso banco. Lui è meravigliosamente imbranato, senza modelli da incarnare, senza maschere. Lei si sente diversa, non omologata, è uno spirito critico e, al contempo, una sognatrice. Il loro cuore è ancora poco addestrato, bravissimo a sbagliare. E così Alice casca tra le braccia di Giorgio, nascosto e intrigante. Carlo si lascia sedurre da Ludovica, la classica ragazza facile che sa il fatto suo. Diciotto anni. Due ragazzi si affacciano su un mondo adulto che capiscono poco, tanto più se la scuola, la famiglia e gli amici si mettono di mezzo... Ma le stelle quante sono è un romanzo senza peli sulla lingua, schietto, diretto, una freccia che va dritta al bersaglio. Una partita di ping-pong sentimentale. Con una bella ventata di romanticismo. Un libro a due facce. A due sessi. A due voci. Per un amore solo.
Recensione:
 Ho letto questo libro tantissime volte (almeno cinque da quando lo comprai nel 2013), ma ogni volta è come leggere qualcosa di nuovo e allo stesso tempo è come tornare a casa dopo essere stati assenti a lungo.
La storia in realtà è piuttosto basica: ultimo anno di liceo, due ragazzi qualsiasi con problemi che chiunque potrebbe avere, a Roma. E' il modo in cui è raccontata che mi ha fatto innamorare. L'autrice ti fa davvero sentire come se parlasse di te. Alice è una sognatrice, è una ragazza che non rischia. Non ha un buon rapporto con la madre e il padre è assente "per lavoro" o così sembra. Ha una migliore amica, Carolina, che invece ama lanciarsi in nuove avventure e che vorrebbe spingere anche lei a farlo. Alice vuole fare la scrittrice e si innamora del ragazzo sbagliato, si fa illudere dal primo amore.
Carlo è un ragazzo semplice, sempre in ritardo, che però vuole essere come tutti gli altri e comportarsi come i fighetti della scuola. Però lui è lui e gli altri sono gli altri.
Ecco, io mi sono sempre sentita molto a mio agio nel leggere questo libro perché mi sono sempre sentita tanto come Alice più che come Carlo, ho un sacco di cose in comune con lei e il modo in cui la scrittrice racconta la storia, mi ha fatto sentire come se stesse profetizzando la mia vita perché ahimè, un sacco delle cose che capitano ad entrambi, sono capitate anche a me e potrebbero essere capitate anche a voi: un ragazzo che sembra vi voglia bene ma che vuole una sola cosa o che vi usa, la paura di rischiare, i tradimenti, i problemi in famiglia, l'assenza di un genitore, il dover imparare ad affrontare certe situazioni da soli.
Questo libro mi ha insegnato tutto quello che una quindicenne dovrebbe sapere sull'amore e gliene sono grata perché a quindici anni avevo davvero bisogno di sentirmi dire che era normale sentirsi così o che era sbagliato stare con qualcuno che non faceva altro che usarti o che a volte bisogna rischiare, anche se continuo a essere molto cauta. Mi ha fatta sentire meno sola quando più ne avevo bisogno perché è scritto con così tanta cura, come se il suo scopo fosse proprio dire "non sei solo".
Penso sia uno dei libri più dolci e spensierati, in qualche modo, che abbia mai letto e anche il più poetico in un certo senso. La Carcasi, che con Tutto Torna non mi è piaciuta altrettanto, ha qui uno stile particolare, pieno di metafore particolari ma comprensibili e che colpiscono subito il lettore.
Amo il fatto che vengano citate certe canzoni, molte delle quali conoscevo già e che hanno assunto un significato diverso man mano che crescevo e leggevo questo libro.
Anche questa volta non sono stata delusa e non è cambiato il modo in cui vedo questo libro e forse è la cosa più fantastica di questa storia, l'essere un po' come il mio appoggio nei momenti di incertezza.
Potreste sorridere, leggendo questo libro, come potreste piangere. Ad esempio una cosa che mi fa piangere sempre e comunque è la lettera di Carlo al padre perché esprime davvero un dolore profondo che io, purtroppo o per fortuna, non ho mai avuto occasione di provare perché non ho un padre a cui scrivere una lettera del genere.
Inoltre questo libro mi ha ispirato a darmi da fare nello scrivere e non solo per lo stile ma anche per l'idea che l'adolescenza sia un momento delicato e in cui si ha bisogno di tanto appoggio, che io ho sempre trovato nei libri.
In generale è decisamente un libro adatto agli adolescenti ma non penso che ci sia una data di scadenza per nessun libro.
Voto finale: 5/5

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