Recensione! Jan Karski: L'uomo che scoprì l'Olocausto, M. Rizzo e L. Bonaccorso

Qui si parla di Storia anche se non ci sono feste o ricorrenze. Oggi parliamo di una graphic novel tratta da un'autobiografia di un uomo che fece tanto per il suo popolo durante la Seconda Guerra Mondiale, siete pronti?


Jan Karski: l'uomo che scoprì l'Olocausto, Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso
Anno dell'edizione: 2020
Casa editrice: pubblicato da La Repubblica su concessione di Mondadori Libri
Trama: Evase da un gulag e dal ghetto di Varsavia, sopportò le torture delle SS e sfuggì al fuoco dei bombardamenti. Portava con sé una verità che avrebbe dovuto scuotere il mondo dalle fondamenta, ma una volta al cospetto dei potenti la sua voce si perse nell'incredulità e nell'indifferenza, schiacciata dalle ferree leggi della guerra.
Queste sono le parole inascoltate del partigiano polacco che nel 1943 denunciò a Churchill e a Roosevelt gli orrori della Shoah.
Recensione: Ve ne avevo già parlato nel video sulle letture di gennaio (che trovate qui) ma oggi ne parliamo in modo approfondito. Ho comprato questa graphic novel d'impulso, nel Giorno della Memoria proprio perchè avevo visto che La Repubblica lo aveva ripubblicato in quest'occasione. L'ho letto praticamente subito. Sono passata da La memoria rende liberi di Liliana Segre a questo in un batter d'occhio. I disegni sono crudi, anche il linguaggio arriva ad esserlo in certi punti, non mi stupisco per ovvie ragioni, però... c'è un però. La velocità è estremamente fastidiosa. Nella postfazione l'autore spiega che dovevano rimanere nelle 120 pagine (per contratto? Non lo so) e che per questo lo hanno riassunto e hanno fatto, non solo dei tagli, ma anche dei riassunti veri e propri unendo vari personaggi in uno solo. Ecco io avrei preferito avere due volumi che vedere una cosa fatta così. Per carità, immagino ci sia stato un ragionamento dietro ma si tratta comunque di un racconto biografico. Proprio per rispetto della persona di cui si va a raccontare la storia, bisognerebbe raccontarla bene. A livello artistico, hanno fatto un lavoro fantastico. A livello "morale" non credo. E non voglio dare la colpa agli autori, penso che ci sia dietro un ragionamento superficiale fatto da chi ha lavorato alla pubblicazione della graphic novel come l'abbiamo ora. Fatelo in due parti, fatelo di 400 pagine. Ma così... non mi ha dato il tempo di assimilare la storia, di dividere i personaggi e riconoscerli.
In ogni caso mi ha fatto venire voglia di leggere l'autobiografia di Jan Karski quindi hanno raggiunto l'obiettivo principale, non dico di no ma non ho apprezzato questo tagliare via.
Piccola nota sugli studi alla fine del volume. Adoro vedere i bozzetti o le prime immagini completamente realizzate per fumetti e cartoni animati quindi un punto a favore.
Voto finale: 3,5/5

Commenti

Post popolari in questo blog

Recensione! Gli effetti secondari dei sogni, D. De Vigan

Book haul! Dicembre 2018

Recensione! Sotto il burqa, D. Ellis