Purtroppo, come ogni anno, anche nel 2024 alcuni libri non sono stati all'altezza di essere terminati. Pochi però! Fortunatamente non mi è andata così male, quest'anno. Trovate il video anche su Youtube, cliccando qui!
Ho abbandonato una serie manga a luglio, quindi per metà anno è andato tutto abbastanza bene. La serie in questione è Orange Road di Izumi Matsumoto, nella versione di Star Comics del 2005. La trama è questa: Kyosuke Kasuga conduce un vita tranquilla con la sua famiglia in una nuova città. Ma, insieme alle sorelle, deve nascondere un segreto: sono telepatici e telecinetici. Ma un giorno Kyosuke incontra una ragazza su una scalinata che si rivela essere la ribelle della scuola e, non solo si innamora di lei, ma si ritroverà anche in un sacco di guai!
Ho letto i primi due volumi (che ho recensito qui) ma, al terzo, mi sono arresa. Non è una brutta serie ma ho pensato per tutto il tempo che l'anime poteva essere migliore: i capitoli sembravano tutti un po' slegati tra di loro, nonostante l'insieme dei personaggi e delle disavventure mi divertisse.
Il secondo libro (o forse, sarebbe meglio dire "il primo" dato che ho appena parlato di una serie) che ho abbandonato è stato
Tutta la vita che vuoi di Enrico Galiano, pubblicato da Garzanti. La trama è questa: Ci sono attimi che contengono la forza di una vita intera. E Filippo vive uno di quei momenti il giorno in cui, per la prima volta, riesce a rispondere al professore che lo umilia da sempre. Fuggito da scuola vuole solamente raggiungere Giorgio, il suo migliore amico, che si sta domandando perché non sia riuscito a piangere al funerale del fratello. Sono solo due adolescenti, ma sono in lotta contro il mondo da cui non vogliono più essere sopraffatti. E, mentre sono fermi in macchina a un parcheggio, arriva una ragazza che corre a perdifiato verso di loro. È Clo che ha appena rubato un telefonino, perché quello è il modo per spezzare la pioggia che sente dentro. Basta uno scambio di sguardi e i tre si capiscono, si riconoscono, si scelgono. La voglia di cambiare è impressa nei loro volti. Quello è il momento giusto per prendere coraggio e seguire i desideri. Clo sa come aiutarli. Basta scrivere su un biglietto cosa potrebbe renderli felici. Lei ha lo zaino pieno di motivi per cui essere grati alla vita. Ora anche Giorgio e Filippo devono trovare il loro motivo speciale per cominciare a vivere senza forse. Ma non sempre chi ci è accanto è sincero del tutto. Clo non riesce a condividere la sua più grande speranza per il futuro. Perché a volte si è troppo giovani per capire che esiste qualcuno pronto ad ascoltare. Perché a volte ci sono segreti che non si è pronti a rivelare. Per farlo bisogna realizzare che non bisogna temere l'arrivo della felicità per toccarla davvero.
Sono arrivata circa a metà quando mi sono resa conto che la storia sembrava non essere veramente iniziata. Succedeva troppo e troppo poco allo stesso tempo, che suona strano ma che ora spiegherò. I capitoli corti davano un senso di velocità narrativa che però non andava di pari passo con il contenuto: in 180 pagine, non mi sembrava fossero accadute tante cose. In più ho trovato i personaggi poco interessanti, per non parlare del fatto che l'autore ha buttato dentro tantissimi punti di vista di altrettanti personaggi anche secondari. Era confuso e piatto allo stesso tempo. In più mi sembra che ci sia un filo rosso tra questo libro e due tra i "peggiori" che ho letto (ve ne parlerò tra un attimo, non temete).
L'ultimo libro che ho abbandonato è stato La verità di Amelia di Kimberly McCreight, pubblicato da Editrice Nord. La trama è questa: Non è da lei. Mentre si fa largo tra i passanti, Kate Baron ripensa incredula alla telefonata che l’ha costretta a lasciare una riunione decisiva per la sua carriera: dopo essere stata scoperta a copiare, sua figlia Amelia è stata sospesa con effetto immediato dal preside della Grace Hall, uno degli istituti privati più esclusivi di New York. Non è da lei, continua a ripetersi Kate, finché non si trova davanti a una scena sconvolgente. L’ingresso della scuola è bloccato da un cordone di agenti di polizia, vigili del fuoco e paramedici. E la causa è proprio sua figlia. Per la vergogna, Amelia si è suicidata, lanciandosi dal tetto dell’edificio. Col suo mondo ormai in pezzi, Kate si chiude in un bozzolo di dolore e sensi di colpa, ma alcuni giorni dopo la tragedia riceve un inquietante SMS anonimo: Amelia non si è buttata.
Cosa significa? Possibile che la verità sia diversa da quella sostenuta dalle autorità scolastiche? Possibile che ci sia un’altra verità? Kate deve saperlo. Deve raccogliere le forze e scandagliare la vita della figlia, una vita segnata da ombre e segreti di cui lei neppure sospettava l’esistenza. E, a poco a poco, una domanda inizia a tormentarla. Chi era veramente Amelia? Solo trovando la risposta, Kate potrà rendere giustizia alla figlia. Solo così riuscirà a porterà alla luce la verità di Amelia.
Sono arrivata a un centinaio di pagine abbondanti ma non sono più riuscita ad andare avanti. Il libro non mi attirava: non mi piaceva il doppio punto di vista (quindi la storia di Kate nel presente e quella di Amelia nel suo ultimo mese e mezzo di vita), non mi convinceva nessun personaggio e ho detestato tutta la parte che riguardava la scuola frequentata dalla vittima. Leggo molti libri americani per ragazzi, quindi sono abituata a certi stereotipi ma non sono riuscita a sopportare i ragazzi in questo libro. Per non parlare del fatto che avevo indovinato chi avesse fatto cosa (non spoilero ma io ho letto comunque il finale).
I libri che non mi sono piaciuti sono stati
Da dove la vita è perfetta di Silvia Avallone,
Dieci piccoli indiani di Agatha Christie e
Quella vita che ci manca di Valentina D'Urbano.
Cliccando sui vari titoli, leggerete trama e recensione perché ve ne ho parlato dettagliatamente in tre post dedicati. In generale posso dirvi che non li ho trovati coinvolgenti, o almeno non abbastanza da sentirmi presa da loro. I personaggi non mi sono piaciuti in molti casi, per tanti motivi ma, soprattutto, per il modo in cui si comportavano o parlavano. Ma ogni libro ha anche lati positivi che ci tengo ad esaltare.
Non offendetevi se uno dei vostri preferiti è in questa lista: ognuno di noi ha gusti diversi e non è assolutamente mia intenzione sminuire autori o lettori.
Noi ci vediamo qui la prossima settimana, intanto scrivetemi se avete letto questi libri!
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